Biografia essenziale
CARLO TASSI
Bondeno, 20 Maggio 1933 / Ferrara, 01 Dicembre 2011
Carlo Tassi è figlio di Valmen Munerati (1909/1991) e di Gaetano Tassi (1908/1983) pittore ed eccellente restauratore, allievo prediletto di Angelo e Giovanni Longanesi Cattani, presso l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara. Gaetano restaurò importanti tele che oggi si trovano nelle pinacoteche di Ferrara, Modena, Cento e altre città di Italia.
Carlo, come il padre, studiò nell’immediato dopoguerra presso l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara con Nemesio Orsatti e Giuseppe Virgili, esordì giovanissimo alle mostre del gruppo del Filò (1952). Si perfezionò poi a Bologna, dapprima all’Istituto d’Arte con Paolo Manaresi, quindi all’Accademia di Belle Arti con Virgilio Guidi e Pompilio Mandelli.
Negli anni ’50 la sua produzione è contraddistinta da una ricerca binaria, sia tecnica che stilistica: da un lato esegue dipinti ad olio che nella sintesi post-impressionista si avvicinano alla politica del grande De Pisis (che a Bondeno aveva già avuto vasta rispondenza nell’opera di Galileo Cattabriga). Contemporaneamente Tassi di dedica alla scultura: piccole e grandi composizioni in cotto e scagliola, dalla connotazione materica granulosa.
Sul calare degli anni ’50 è da segnalare una forte evoluzione in chiave astratta: questo periodo è circoscritto ad un quinquennio nel quale l’artista bondenese, sollecitato dal dinamismo di maestri come Spazzapan, elabora una sua visione estetica dalla vigorosa scomposizione informale. In questi anni inizia altresì l’attività di insegnamento dapprima presso l’Istituto d’Arte di Guidizzolo, in provincia di Mantova, quindi nelle Scuole Medie di Bondeno.
Una periodo fondamentale nella biografia dell’artista è costituito dal 1963: in quell’anno inizia la ricerca che si trasformerà nella base peculiare e dominante di tutto il suo operare artistico fino alla morte. Partendo dallo studio dei rapporti chiaroscurali dei maestri seicenteschi, soprattutto Rembrandt, egli recupera le loro suggestioni figurative, raffigurando alberi scheletrici e interni di osterie, caricandoli di una forte connotazione materica. Grazie a una alchemica preparazione del fondo cupo e tenebroso, i soggetti risaltano con evidenza quasi plastica, in virtù di un rilievo che si avvicina allo stiacciato.
Il paesaggio natio viene trasfigurato da una sensibilità attentissima ai valori emozionali della luce, che emerge quasi per dar risalto dimensionale al soggetto e si carica altresì di significati morali.
Questo attributo di speranza filosoficamente inteso conferito alla luce, è ancora più evidente negli interni con vecchi contadini: le figure sembrano riscattare la loro miseria e solitudine, grazie a un effetto luministico spirituale. Il discorso si carica poi di motivazioni sottilmente religiose nella serie di crocifissioni, in cui la figura di Cristo parte dal recupero delle suggestioni della pittura Manierista per siglare le sofferenze dell’uomo contemporaneo: eliminato il mito di una stereotipata sacralità, il Cristo di Tassi è il corrispettivo dei pensionati e dei contadini delle composizioni allegorico-sociali.
Carlo Tassi ha portato avanti con estrema coerenza e per tutta la sua carriera, un discorso estetico che si è connotato in egual misura di motivazioni sociali, mistiche, psicologiche e di sofferta interpretazione del paesaggio padano, con rigore ascetico che ne fa quasi un eremita dell’arte.
Le opere di Carlo Tassi sono conservate in svariate collezioni private in Italia e all’estero: Stati Uniti, Venezuela, Giappone, Olanda, Inghilterra, Svizzera, Francia, Russia.
Nelle collezioni pubbliche si ricordano fra gli altri: a Ferrara il Museo del Risorgimento e della Resistenza, a Bondeno il Duomo, la Chiesa della B. V. Addolorata , la Pinacoteca Civica “Galileo Cattabriga”, la sede AMPI, a Scortichino la chiesa e la scuola di musica “Banda Filarmonica Giuseppe Verdi”, ad Argenta la Galleria Comunale d’Arte Moderna, a Finale Emilia le collezioni comunali…..
Lucio Scardino
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Carlo Tassi ha inoltre collaborato a riviste d’arte ed è stato chiamato a far parte di numerose giurie nazionali.
Invitato quale membro accademico Honoris Causa e Medaglia d’Argento all’Accademia “Tommaso Campanella” per le Scienze e le Arti di Roma; membro Accademico Honoris Causa dell’Accademia Teatina per le Scienze di Pescara; iscritto all’Albo d’Oro degli Scrittori, Poeti, Artisti, Scienziati e personalità d’Europa, presso il centro Europeo di Ricerche di Chieti.
Per i meriti conseguiti con la sua feconda e tenace opera è stato chiamato a far parte dell’Accademia “I 500” di Roma, in qualità di Accademico di merito.
Ha ricevuto la nomina di Accademico con Medaglia d’Oro all’Accademia Italia – delle Arti, delle Lettere e delle Scienze – nel 1978 a Salsomaggiore T.; è stato membro Honoris Causa a Vita del Centro divulgazione Arte e Poesia di Gela .