Gianni l’ho conosciuto nel 2010, a casa nostra, in una calda mattinata estiva, indossava una fresca camicia di lino bianco e un paio di pantaloni blu, ed era con l’amico Paolo Volta. Era giunto il tempo di iniziare la preparazione delle tre mostre da loro curate che si sarebbero svolte fra dicembre e gennaio a Ferrara, Bondeno e Cento, e che in qualche modo segnavano dopo dodici anni il ritorno sulla scena artistica ferrarese di mio marito Carlo Tassi. Altissimo, vivace e cordiale, con occhio esperto e disinvolto scrutò ogni centimetro di quelle pareti ricoperte di quadri e di quelle scatole traboccanti di disegni. Più tardi sedemmo nel salotto grande al primo piano e dopo un bicchiere di tè si cominciò a progettare. In quei mesi torno più volte a casa nostra. L’esito di quegli incontri si può leggere sul catalogo che accompagnò le mostre, “Il cammino dell’arte di Carlo Tassi”: un bel saggio critico e l’intervista che riuscì a strappare al Maestro, entusiasta, seppur già molto stanco e malato, tanto che quel giorno non volendo lasciarlo andare via lo invitò a pranzo, ma Gianni sempre molto impegnato su tanti fronti con rammarico fu costretto a rifiutare.
Carlo ci lasciò l’anno successivo, il primo dicembre del 2011, e Gianni da quel momento con straordinaria generosità non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio e il suo affetto. È stato prodigo di consigli, di suggerimenti, di parole scritte e discorsi dedicati a Carlo che dimostrano quanto abbia compreso il significato profondo della sua poetica e del suo fare artistico. Mi ha fatto capire quanto fosse importante tutelare e valorizzare l’opera di Carlo. È Gianni il “colpevole”, come amava definirsi, di quel progetto che oggi stiamo portando avanti sotto il nome di Archivio Carlo Tassi, una catalogazione puntuale e scientifica della sua produzione artistica, che egli giustamente riteneva essenziale e sulla quale ha tanto insistito ed è tornato più volte. Il suo ultimo cólto e appassionato intervento risale al primo dicembre 2018, in occasione di una conferenza dedicata a Carlo, nella sala Consigliare del Municipio di Bondeno, alla fine della quale ci siamo stretti in un caloroso abbraccio che ha sugellato ancora una volta la nostra amicizia e l’affetto reciproco. Confronti, conversazioni, risate, incoraggiamenti, ora purtroppo interrotti per sempre… Il dolore è forte e il vuoto incolmabile, ma ciò che resta, il suo lascito culturale e umano, è preziosissimo. A Gianni le parole del cuore e la mia profonda gratitudine.
Mara Vincenzi Tassi
RASSEGNA STAMPA:
“Cultura ferrarese in lutto per la morte di Gianni Cerioli”, estense.com, 24 maggio 2020
“In ricordo di Gianni Cerioli”, estense.com, 25 maggio 2020
“Gianni Cerioli, Ferrara lo ricorda – VIDEO”, Telestense 25 maggio 2020